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Ogni qualvolta si agisce

Ogni qualvolta si agisce in funzione di ciò che è l’esperienza (dunque il passato), senza osservare o mettere in discussione il presente e le proprie certezze, difficilmente si produrranno cambiamenti ed evoluzioni.
“Sapere di sapere”, fa rimanere attaccati a ciò che già si conosce, ovvero il passato.
Le “credenze”, le “idee fisse”, le “convinzioni”, limitano e rendono il futuro vittima del passato; le persone rimangono vittime della propria storia.
Quando le persone rimpiangono il passato, quando vivono in funzione delle “glorie vissute”, quando perdono tempo a bearsi di “ciò che furono”, significa che il presente non rispecchia più ciò che vorrebbero; non si piacciono più o non si accettano più.
Come tale ora vivono di compromessi, giorno dopo giorno, sperando in un miracolo che non si avvererà.
Cambiare la propria vita richiede forza; proprio quella forza, quella parte di anima che è rimasta intrappolata in qualche fotogramma doloroso o conflittuale del passato.
Il passato ha il potere di gestire il presente, inibendo il futuro.
Si può agire? Si può cambiare? Certamente sì.
Il primo passo da compiere, “ora e qui”, è quello di prendere coscienza di ciò che si è.

Daniele Raggi

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