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Espellerei i genitori

Espellerei i genitori dalle scuole, a loro non interessa quasi mai
della formazione dei loro figli, il loro scopo è la promozione
del ragazzo a costo di fare un ricorso al Tar, altro istituto
che andrebbe eliminato per legge.
E alle superiori i ragazzi vanno lasciati andare a scuola senza
protezioni, lo scenario è diverso, devono imparare a vedere
che cosa sanno fare senza protezione.
Se la protezione è prolungata negli anni, come vedo, essa porta
a quell’indolenza che vediamo in età adulta.
E la si finisca con l’alternanza scuola lavoro, a scuola si deve diventare uomini, a scuola si deve riportare la letteratura, non portare il lavoro.
La letteratura è il luogo in cui impari cose come l’amore,
la disperazione, la tragedia, l’ironia, il suicidio.
E noi riempiamo le scuole di tecnologia digitale invece
che di letteratura? È folle.
Guardiamo sui treni: mentre in altri Paesi i giovani leggono libri,
noi giochiamo con il cellulare.
Oggi i ragazzi conoscono duecento parole, ma come si può
formulare un pensiero se ti mancano le parole?
Non si pensa o si pensa poco se non si hanno le parole.

Umberto Galimberti

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