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Il cantico nuovo

Già l’inverno è passato, sorgi dal sonno. il sole novello ha disciolto il tuo cuore di ghiaccio e la tua anima scorre, azzurra, tra le rocce levigate.
Corre felice e spumeggia volteggiando veloce e il suo canto è felice come quello dell’allodola scura.
Apri cantando il tuo uscio per la perla ritrovata.
Ascolta, anche le api hanno infranto il loro letargo e il miele gocciola luce tra le rocce tenere di muschio.
La farfalla intesse d’azzurro il verde luminoso dei prati e a terra giace polveroso il guscio che la teneva prigioniera.
Anche gli steli hanno squarciato il buio freddo della zolla e già il vento muove le prime corolle dei fiori.
Perché tutto era morto ora tutto rivive di nuovo.
Come l’acqua della tua anima strappata dai freddi ghiacciai corre ora portando la vita a coloro che la cercano.
Finché giungerà placata nell’infinito del mare.
Per poi salire leggera oltre il candore delle vette dove solo l’ala dell’aquila volteggia silenziosa.
Finché nel tramonto di fuoco appariranno le vesti dei cherubini che anche con la tua voce intonano un cantico nuovo.

Egidio Santanchè

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