Dicono che dobbiamo rigare dritto
Dicono che dobbiamo rigare dritto.
Che cambiare strada non ci rende persone per bene.
Anche se ogni giorno viviamo preziosi attimi che ci invitano
a imboccare vie nuove.
Ma preferiamo rimanere sul sentiero di sempre.
E’ così che ci hanno insegnato.
A trattenere i nostri appetiti, i nostri sogni, il nostro sentire.
Ad ogni costo.
Eppure c’è una parte di noi che non potrà mai essere addomesticata.
Ed ogni giorno tuona per farsi sentire.
E’ il nostro fuoco interiore.
Che si maschera da malumore, dà fastidio, da sintomo corporeo.
Per farsi vedere.
Vuole bruciare, incendiare il mondo con le proprie fiamme creative,
sfamarci di puro amore.
E noi, ogni volta, lo spegniamo.
Con cascate di scuse.
Evviva chi prende una strada diversa, chi cambia idea,
chi distrugge le proprie convinzioni, chi ne crea di nuove,
chi decidere di non credere a niente per poi ritrovarsi a credere a tutto, chi spezza legami già morti da tempo,
chi fa spazio al nuovo, chi decide di voler fermarsi
e chi invece non si ferma mai.
Non importa ciò che fa la gente. Importa solo se segue il cuore.
Si percepisce subito cosa muove i nostri passi.
Lo si vede negli occhi. Se sono felici o se sono spenti.
Tutti sono in grado di vedere la felicità negli occhi di una persona.
C’è una luce particolare.
È quella che del suo fuoco che brucia.
E che scalda chiunque gli sta intorno.
Ecco perché il mondo è freddo.
Non ha più occhi roventi.
Andiamolo a ricercare dentro di noi questo incendio di vita.
Abbiamo il dovere di farlo divampare.
E di ubriacarci della sua energia vitale.
Lunga vita ai fuochi, alle deviazioni, ai cambiamenti, alle novità,
alle pause, alle sterzate improvvise.
Siamo nati per splendere.
Di una luce che appartiene solo a noi.
E’ ora di andare nel mondo come una miriade di fiamme pulsanti.
E’ questo il momento migliore per farlo.
Dopotutto, anche le stelle aspettano il buio per poter brillare.
Elena Bernabè
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