skip to Main Content

Da più tempo si parla di…

Da più tempo si parla di quella che viene usualmente detta
l’Agenda 2030 del forum economico mondiale. Di cosa si tratta?
In sostanza è il quadro di bordo delle classi dominanti cosmopolite,
del blocco oligarchico finanziario dei ceti dominanti.
I quali hanno messo a punto nero su bianco una strategia
per tutelare al meglio, anzi per rinsaldare, il proprio dominio di classe.
Hanno messo a punto qual è il loro obiettivo, o meglio qual è
la ricca gamma dei loro obiettivi.
E tra questi ve ne è uno che circola già da tempo su un manifesto.
Si vede un ragazzo sorridente accompagnato da una scritta che
grossomodo recita così: “2030, non possiedo più nulla e sono felice”.
Quel che stupisce non è l’obiettivo dichiarato, da queste classi,
che da sempre mirano a dominare il mondo e a produrre
una concentrazione disumana del potere della ricchezza
potenzialmente illimitata.
Stupisce l’atteggiamento inebetito del giovane che fa vanto
della propria miseria, dell’essere espropriato di tutto entro il 2030.
È un esempio da manuale di resilienza, cioè di docile sopportazione,
quella che tanto piace al potere.
Ti portano via tutto e tu, anziché rivoltarti e fare una rivoluzione,
ringrazi con un sorriso sulle labbra.
Il potere ci vorrebbe resilienti, cioè disponibili a subire tutto in silenzio.
Noi dobbiamo invece essere ribelli, riprenderci in mano il nostro destino
e agire in nome di una migliore libertà.
Il nostro modello non deve essere Paperino, che prende un sacco
di botte e va sempre avanti come se nulla fosse, senza mai
mettere in discussione il mondo che quotidianamente lo umilia.
Il nostro riferimento deve invece essere Spartaco,
che rivendica con coraggio e con la schiena dritta
il proprio sacrosanto diritto di spezzare catene.

This Post Has 0 Comments

Lascia un commento