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Ci comportiamo in funzione dei conflitti ricevuti

Ogni dato, informazione o conflitto che abbiamo ricevuto dal concepimento ad oggi, è stato registrato, e come tale è entrato a far parte del nostro bagaglio; da quel momento, ogni informazione, comportamento o conflitto in uscita, non potrà che essere sulla base di ciò che abbiamo ricevuto.
Non si può emettere ciò che non si ha o che non si possiede.
Sappiamo ben replicare ciò che abbiamo vissuto, subito, sperimentato, anche se una parte avviene in modo incosciente.
Su un piano fisico, questa cosa avviene anche per una persona nata sordomuta. Nonostante le sue corde vocali siano perfettamente sane
e funzionanti, non potrà emettere suoni o suoni coordinati perché non ha mai ricevuto una informazione a riguardo dei suoni dalle sue orecchie perché sordo. Ovvero se non ci sono file in ingresso, esempi di suoni,
non ci potranno essere file in uscita che abbiano alcun riferimento.
Ed ecco che quando si è subita una educazione poco raccomandabile, violenze, prevaricazioni, etc., la tendenza sarà quella di replicare ciò che si ha nel database mentale. È un fenomeno indipendente dalla volontà
a meno che non si intervenga in modo mirato. Infatti, al fine di uscire da questo dannato circuito prevaricatore, si deve per forza fare appello
alla coscienza.
Se questa è veramente forte, allora attraverso tecniche del “qui ed ora”, meditazioni, etc., la persona riesce a sfuggire a molti dettami dei suoi conflitti…, quanto meno azioni nefaste verso le altre persone.
Oppure deve elaborare quei conflitti (ferite emozionali-metamedicina)
che gli fanno avere comportamenti aberrati al fine di interrompere
il meccanismo di replica verso sé stessa in primis e poi verso gli altri.
Prendiamo per esempio quelle maestre scoperte a picchiare i bambini indifesi, le badanti a picchiare o seviziare gli anziani, le molestie sessuali
o cose simili.
In tutti questi casi state certi che vi era all’interno del proprio “database mentale” una serie di conflitti con gli stessi contenuti o aberrazioni molto, molto simili.
Anche se la persona si ripromette di non fare mai più lo stesso errore,
ci saranno occasioni in cui il fenomeno tende a prendere il sopravvento in modo identico o con forme maniacalmente deformate ma con contenuti simili.
Acquisire consapevolezza di come funzionano questi meccanismi è il primo passo per iniziare una nuova strada, una nuova vita.
L’uomo è fatto principalmente di pensiero, di dati, di concetti, di engrammi, di conflitti ancor prima che di carne ed ossa.
Prima di dedicarsi al corpo, quale essere spirituale e mentale, dovrebbe dedicarsi alla formazione interiore.
Poi al seguito, anche attraverso le esperienze corporee, forgiare
il proprio carattere verso i principi ed i valori.

Daniele Raggi

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